Luna Rossa resta all’asciutto e chiude sotto 5-3 contro New Zealand la quarta giornata di regate, dopo il rinvio a causa dell’assenza di vento nella baia di Hauraki, ad Auckland. Il defender fa bottino pieno, intascando due punti che potrebbero rivelarsi di fondamentale importanza nel cammino verso la vittoriosa difesa del trofeo sportivo più antico della storia.
Tanti, e tutti molto interessanti, gli spunti: innanzitutto va detto che la barca italiana ha confermato – nonostante il doppio ko – di essere comunque performante e di disporre di un equipaggio assolutamente adeguato. Certo, i padroni di casa hanno dalla loro una maggiore conoscenza dei fattori ambientali, climatici e del tipo di barche che hanno scelto per questa campagna di Coppa America. Diverse, nella sostanza, le due sconfitte maturate nel mare della “terra di mezzo”. Si può tranquillamente dire che il sogno di Luna Rossa si sia spento sui… “foil”, le cosiddette ali volanti: l’equipaggio guidato dallo skipper Max Sirena, nella seconda regata, aveva accumulato un vantaggio di ben 4’08”, alla fine è arrivata con un ritardo di 3’55”, tradita da un salto di vento che, nella seconda sfida, è stato al limite. La Luna era lanciata verso il pareggio (4-4), lo ha toccato con mano e si è anche probabilmente illusa, dopo avere perso la prima regata senza attenuanti. È un peccato che sia stata costretta a rinunciare a un’occasione tanto ghiotta quanto irripetibile. Non sono mancati i colpi di scena nel golfo di Hauraki, dove si è cominciato con 11 nodi di vento e si è finiti a 7 nodi d’intensità (il minimo per le regate, come da regolamento, è 6,5), New Zealand ha regalato il primo sorpasso, dopo che Luna Rossa era partita bene nella prima sfida, mentre nella seconda ha regalato un clamoroso ribaltone che lo avvicina alla riconquista della Coppa America. I giochi non sono ancora finiti, guai a esultare prima del traguardo, ma i “kiwi” hanno messo a segno un doppio successo che vale più di mezzo trofeo. Luna Rossa adesso si vede costretta a inseguire.