L’oro di Ayomide Folorunso nei 400 e di Daisy Osakue nel disco. Oppure l’assolo di puro talento di Carlotta Ferlito, la cavalcata senza opposizioni del Settebello e della pallavolo maschile. Il bilancio complessivo della delegazione azzurra a Napoli 2019 è senza precedenti. Quarantaquattro medaglie, eguagliato il primato dell’edizione di Kazan, quattro anni fa, con otto ori in più ottenuti rispetto all’Universiade in Russia.
Mauro Nasciuti, presidente della commissione tecnica del Cusi, una specie di archivio storico in movimento, aveva anticipato alcuni dei momenti più emozionanti per gli italiani all’Universiade: “Matteo Ciampi argento nei 400 stile libero è stata una grande soddisfazione, sapevo che avrebbe avuto la chance di salire sul podio – spiega Nasciuti – ma anche l’oro di Daisy Osakue era un qualcosa di realizzabile, mentre Ayomide Folorunso è una fuoriclasse, destinata a una grande carriera. In generale nell’atletica nella fascia 22-25 anni siamo una realtà a livello internazionale”.
Ma il picco per Nasciuti arriva da altre competizioni: “I tanti podi giunti dalla ginnastica artistica e ritmica, dai tuffi, ovvero sport non troppo praticati a livello universitario, mi hanno fatto emozionare”. Con il bilancio nettamente positivo per il cammino degli azzurri, Nasciuti segnala che “il judo forse ha reso un po’ meno, considerando che è sport ampiamente praticato in Italia”.