Lewis Hamilton re di Stiria e la Mercedes torna a dominare con la prima doppietta della stagione. Il britannico, sei volte campione del mondo, ha trionfato nel secondo Gp sul circuito di Spielberg in Austria, dove solo una settimana prima aveva “deluso” le aspettative con un quarto posto. Immediato il riscatto, con una corsa condotta dall’inizio alla fine, confermandosi anche per quest’anno l’uomo da battere. I rivali l’hanno visto andare in testa al primo giro e poi l’hanno rivisto al traguardo per la premiazione. Secondo posto per il compagno di scuderia Valtteri Bottas, poi le due Red Bull di Max Verstappen e Alexander Albon. Quindi Lando Norris (McLaren), Sergio Perez (Racing Point) e Lance Stroll (Racing Point). Sul podio Hamilton alza il pugno chiuso, il suo gesto contro il razzismo, poi ringrazia il suo team: “È un’annata bizzarra, bello tornare qui e potersi esprimere a questo livello. Abbiamo tenuto la macchina in strada evitando i cordoli. Sono grato di essere tornato a vincere, mi sembra sia passato tanto dall’ultima volta anche se è stato solo un anno fa”.
Appena cominciata, e già finita, invece la corsa delle due Ferrari. Leclerc ha cercato uno spazio che non c’era e ha centrato in pieno la vettura del conpagno di squadra Sebastian Vettel. Entrambi costretti al ritiro: “Ero in lotta con altre macchine, poi è arrivato Charles. Non sarebbe dovuto succedere”: così Vettel ha raccontato a caldo il contatto con il compagno di squadra al primo giro del gran premio di Stiria. “Ho provato a guidare in modo conservativo – ha detto il tedesco – ma poi mi sono dovuto ritirare. Era un bonus poter correre qui due gare di fila e lo abbiamo sprecato. La macchina dava buone sensazioni, peccato. Con gli aggiornamenti avrei voluto fare qualche giro in più per capire”.
Amareggiato Leclerc: “Ho chiesto scusa a Vettel. Sono deluso di me, oggi non sono stato assolutamente bravo. Devo essere onesto, oggi c’era opportunità per fare bene. È tutta colpa mia, mi prendo la responsabilità, mi spiace tantissimo per il team che ha lavorato tanto per portarci avanti. Avevo tanta voglia di far bene, forse troppa voglia di far bene. Avrei dovuto pensare di più al momento del sorpasso, era Seb il mio compagno di squadra”.