Che sia un’edizione da record del Giro d’Italia lo dicono i numeri. Partiamo da quello più scaramantico per l’Italia: sono infatti tre i vincitori italiani che hanno trionfato a Verona, città nella quale si conclude la rassegna il prossimo 9 giugno. Sono invece cinque i podi conquistati da Vincenzo Nibali, l’azzurro più atteso, frutto di due vittorie, un secondo e due terzi posti. Lo stesso hanno fatto il belga Eddy Merckx (ma con 5 vittorie) e Fiorenzo Magni (con 3 vittorie e 2 secondi posti). Il record dei podi appartiene, tuttavia, a Felice Gimondi, con 9 (3 vittorie, 2 secondi e 4 terzi posti).
In tutto sono tredici le regioni toccate della corsa: Abruzzo, Campania, Emilia Romagna, Lazio, Lombardia, Marche, Molise, Piemonte, Puglia, Toscana, Trentino Alto Adige, Veneto e Val d’Aosta. Saranno invece 51 le province interessate. Mancano all’appello Basilicata, Calabria, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Sardegna, Sicilia e Umbria. Il record assoluto di partecipazioni spetta a Wladimiro Panizza, 18 volte al via del Giro, a cui prese nel 1967 e dal 1969 al 1985. Lo stesso indimenticato “Miro” detiene il primato di partecipazioni consecutive, 17, stabilito appunto dal 1969 al 1985.
Ventuno sono gli anni di tre campioni all’epoca in cui vinsero il loro primo Giro d’Italia: Luigi Marchisio (1930), Gino Bartali (1936) e Giuseppe Saronni (1979). E 21 come il numero delle tappe del Giro di quest’anno. Sono invece 22 le squadre al via, in rappresentanza di 16 Paesi: Australia, Bahrain, Belgio (2), Emirati Arabi Uniti, Francia (2), Germania (2), Gran Bretagna, Kazakistan, Israele, Italia (3), Olanda, Polonia, Spagna, Stati Uniti (2), Sudafrica e Svizzera. L’anno scorso i Paesi rappresentati furono 14. Trentaquattro come gli anni, più 6 mesi e 29 giorni, del vincitore più anziano di un Giro d’Italia. Il suo nome è Fiorenzo Magni che, nell’edizione del 1955, precedette di 13” Fausto Coppi e di 4’08” Gastone Nencini. Quell’anno la corsa si concluse il 13 giugno a Milano.