L’italiano Sonny Colbrelli (Bahrain Victorious) ha vinto l’edizione numero 118 della Parigi-Roubaix, classica in linea di 258 km (55 dei quali sul pavé). L’ultimo italiano a vincere nella classica del Nord era stato Andrea Tafi nel 1999. Colbrelli ha battuto in volata i due compagni di fuga, il belga Florian Vermeersch e l’olandese Mathieu Van Der Poel.
Quarto posto per il trentino Gianni Moscon, protagonista di una lunghissima fuga ma tradito da una foratura e da una caduta che lo hanno fatto raggiungere dal terzetto del lombardo.
“Per me è un sogno, una leggenda, ma ero al limite”. Sono le prima parole di Sonny Colbrelli, una maschera di fango, dopo la vittoria in volata. Il corridore bresciano, esordiente nella classica del Nord, ha spiegato di essere arrivato alla volata finale al velodromo: “Vermeersch è partito ma sono riuscito a riprenderlo e a superarlo negli ultimi metri. Nelle zone di pavé cercavo di stare sempre davanti e ci sono riuscito”. Colbrelli ha fatto anche i complimenti a Gianni Moscon, sfortunato protagonista di una lunga fuga solitaria.
Colbrelli si è preso una Parigi-Roubaix che ha sfoderato tutti i suoi fotogrammi da leggenda. La fuga in solitario di Moscon, i pavé infangati e i vogli che via si coprono di terra bagnata, e poi la sfortuna sull’azzurro in testa da solo che prima buca e poi scivola, come anche le moto degli operatori tv. Un trio riprende Moscon, ci Van Der Poel e Vermeersch ma c’è appunto anche Colbrelli, che vince allo sprint. E su Roubaix spunta persino il sole.