Matteo Berrettini vince il torneo del Queen’s, bissando il successo ottenuto un anno fa e appare pronto per affrontare la scalata a Wimbledon. Sull’erba londinese il numero uno del tennis italiano ha battuto il serbo Filip Krajinovic in due set con il punteggio di 7-5 6-4.
“Troppe emozioni adesso, l’ultima cosa che mi sarei aspettato era tornare a vincere al Queen’s” ha detto al termine della finale.
“Non voglio piangere, ma gran parte di questo lavoro è merito del mio team lo dedico a loro”, dice Berrettini, commosso mentre stringe la grande coppa che ha conquistato per la seconda volta di fila.
“Dopo la lunga assenza ho ripreso a giocare a Stoccarda e non mi sentivo al meglio, però ho vinto. Sono italiano, ci lamentiamo sempre. Ma ora non mi lamento più – ha proseguito – Poi non avrei mai creduto di ripetermi anche qui, in questo grande torneo”.
Le sofferenze e le preoccupazioni dell’operazione alla mano destra sono dimenticate. Con una spettacolare doppietta tra Stoccarda e il Queen’s, dove era campione uscente, Matteo Berrettini dimostra di essere davvero tornato, al suo meglio, pronto ad affrontare Wimbledon ancora da protagonista e a ribadire il suo ruolo di n.1 azzurro. Sull’erba del prestigioso club londinese, stringendo al braccio la grande coppa dopo aver battuto in due set il serbo Filip Krajinovic, il romano ha frenato a fatica la commozione, tra gli applausi e le ovazioni di un pubblico che ne ha fatto un beniamino. “Non riesco a realizzare quel che ho fatto – ha detto Berrettini – Tornare da un’operazione, vincere due tornei di fila e ripetermi in uno dei più prestigiosi è qualcosa di incredibile. Ma ora non voglio piangere, quanto ringraziare il mio team e la mia famiglia”. Loro erano tutti lì a sostenerlo, nelle prime file, ma il Berrettini di oggi non aveva bisogno di qualcuno che lo sorreggesse, se non con un’occhiata di approvazione.
Servizio micidiale, diritto implacabile e rovescio preciso, uniti ad una forma ritrovata e ad una grande consapevolezza lo rendevano quasi invincibile per un Krajnovic, numero 48 Atp, che finora sull’erba non aveva mai vinto neppure un match. Il serbo è stato ordinato, anche offensivo ma Berrettini gli è stato superiore in tutto e il 7-5, 6-4 finale, in un’ora e mezza di gioco, era l’unico risultato possibile. Nel primo set, più equilibrato, tutto è cambiato sul 5 pari, quando il serbo ha subito per la seconda volta il break e Berrettini ha quindi chiuso la partita col servizio e col dritto. Nel secondo set, il break decisivo è arrivato sul 2 pari e da lì è stato tutto in discesa per l’azzurro, che ha potuto festeggiare il settimo titolo Atp in carriera. Il suo tennis sui prati è quasi irresistibile: vi ha vinto venti degli ultimi 21 match e complessivamente 33 partite su 39 in singolare.
Nell’era Op Open, Berrettini è tra i migliori cinque di sempre per percentuale di successi, in compagnia di leggende come Roger Federer, John McEnroe, Novak Djokovic e Rod Laver. “Dopo la lunga assenza, ho ripreso a giocare a Stoccarda la settimana scorsa e non mi sentivo al meglio, ho detto a tutti che sarebbe stata dura, invece… – ha spiegato Berrettini, sempre pronto alla battuta – Sono italiano, ci lamentiamo sempre. Ma ora non mi lamento più. Poi non avrei mai creduto di ripetermi anche qui. Quando giro per i corridoi, e di solito mi ci perdo, vedo i nomi dei grandi che vi hanno vinto. Sapere che sulle pareti c’è il mio, due volte, è una grande emozione. Per me questo non è una preparazione a Wimbledon, ma un torneo davvero storico e importante. Al Championship ci penserò da domani”, ha concluso.