Ancelotti e il razzismo: “Le partite vanno interrotte”.
Ancelotti e il razzismo: “Le partite vanno interrotte”. È salito in cattedra. Ha parlato agli studenti. Un colloquio col cuore in mano che non poteva non toccare l’argomento di cui si parla da tempo: quello del razzismo nel mondo del calcio.
Carlo Ancelotti, l’allenatore del Napoli che sta facendo sognare i tifosi azzurri e che ha già fatto dimenticare Maurizio Sarri, è stato ospite dell’Università Vanvitelli per una lectio magistralis. Tema dell’incontro la gestione del gruppo. Ma un passaggio sull’argomento legato in particolare ad uno dei calciatori simbolo di questo Napoli, Koulibaly, Ancelotti l’ha fatto. Partendo da lontano: “All’estero – ha detto – queste cose sono state debellate. È assurdo e deprimente che si possa ululare a un ragazzo di colore di 20 anni”.
E sull’argomento della sospensione delle partite ha detto: “Non ho mai detto che vanno sospese, perché capisco che è complicato far defluire senza problemi dallo stadio 60.000 persone. Ma interrompere momentaneamente questo sì: si aspetta qualche minuto, si fa un annuncio dall’altoparlante e tornate normali le condizioni si riprende a giocare. Del resto nel 2000 (il pensiero di Ancelotti va indietro al famoso Perugia-Juventus che decise il campionato a favore della Lazio) abbiamo aspettato due ore a causa della pioggia”.