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Monday 25 November 2024
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Campioni nello sport e nella vita a 40 anni

Vincere a 40 anni? Nello sport si può. L’ennesima riprova è arrivata da una leggenda del pugilato, il filippino Manny Pacquiao, capace di riconquistare il titolo mondiale WBA dei pesi welter ai danni di un avversario più giovane di 10 anni e per giunta imbattuto. Oltre alla corona, che certo non aggiunge molto a una carriera tra le migliori della storia (12 titoli iridati in otto differenti classi di pesi), Pacquiao entra però adesso di diritto anche nel ristrettissimo novero di leggende senza tempo. Perché si può continuare a essere numeri uno anche a 40 anni, vincere un mondiale come Dino Zoff, sfrecciare in pista come Valentino Rossi, esaltare uno stadio intero come Roger Federer. Tutti Highlander che hanno prolungato il loro show su circuiti, campi di calcio o di tennis, ring o sotto canestro.

Da Carl Lewis a Josefa Idem, da Matthews a Totti, da Zoff a Meneghin, da Foreman appunto a Pacquiao tanto per restare nell’attualità, la vittoria senza tempo è una storia a cui c’è sempre un capitolo da aggiungere. E quello di “Pac-man”, lo straordinario pugile filippino non arriva inatteso, per chi per oltre 20 anni ha regalato magie sui ring di tutto il mondo. La gallery di sportivi longevi è nutrita. Nel calcio non sono mancati i nonni vincenti: Dino Zoff aveva 40 anni e 134 giorni quando sollevò al cielo la coppa del Mundial ‘82. Nel 1968, 14 anni prima aveva vinto l’Europeo. Enrico Albertosi conquistò il suo secondo scudetto, con il Milan, a quasi 40 anni, dopo essersi aggiudicato il primo tricolore con il Cagliari nove anni prima. I 40 sembrano essere la soglia dei portieri e Gigi Buffon ci è passato anche sopra, decidendo che non è ancora arrivato il momento di appendere i guantoni al chiodo: così, dopo l’anno al Pasg ha deciso di tornare a difendere la porta, sia pure da “secondo”, nella sua amata Juventus. Comunque andrà, Super Gigi sarà un altro di quelli per i quali la classe non ha età.

A Stanley Matthews venne assegnato il primo Pallone d’oro della storia, nel 1956: di anni ne aveva 41. L’inglese rimase in campo per altri nove, ritirandosi a 50. Paolo Maldini, a 38 anni, nel 2007, vinse la sua quinta Champions, dopo avere alzato la prima nel 1989, quando ancora si chiamava Coppa dei Campioni. Francesco Totti si è dovuto rassegnare a dire addio a 41 anni e ancora oggi non c’è tifoso giallorosso che non lo rivorrebbe in campo. Un altro senza tempo è Roger Federer: lo svizzero compirà 38 anni l’8 agosto e di recente è andato vicino all’ennesima impresa di una carriera straordinaria e unica, il nono Wimbledon (perso solo al tie break del quinto set) e il 21esimo Slam, dopo essere tornato numero 1 del tennis mondiale a 36 anni (oggi è numero 3).

Michael Jordan chiuse la sua gloriosa carriera di mago del canestro Usa a 40 anni tondi. Il pugile statunitense Bernard Hopkins a 46 anni e 126 giorni conquistò il mondiale dei medi Wbc, battendo il 28enne canadese Jean Pascal: la sua prima corona 20 anni prima. Sempre per restare al ring, George Foreman vinse il mondiale dei massimi Ibf addirittura a 45 anni e 299 giorni. Eroe infinito anche Carl Lewis che vinse quattro ori ai Giochi di Los Angeles nel 1984: l’ultimo titolo nel 1996, quattro Olimpiadi sempre da campione. Il recordman della scherma Edoardo Mangiarotti: dal 1936 al 1960, sempre in pedana, rivincendo lo stesso titolo olimpico a 24 anni di distanza. Josefa Idem, mamma e campionessa da Seul ‘88 a Pechino 2008. Canestro no limits per Dino Meneghin: una carriera iniziata a 16 anni e terminata a 44. Il longevo del basket è riuscito a giocare anche una partita di campionato contro suo figlio Andrea. Max Biaggi, eterno rivale di Rossi, dopo l’addio alla Motogp, ha rivinto un titolo iridato a 41 anni nella Superbike. Sono le storie, tante, di campioni a cui il tempo non fa paura.